Le donne di Rousseau è uno spaccato di storia della società borghese del 1700, vista attraverso i costumi e le vicende amorose, alcune vere altre inventate per ammissione dello stesso autore: Jean-Jacques Rousseau. Un libro che può leggersi anche passando da un capitolo all'altro senza seguire l'ordine di successione ma a sbalzi, prima l'ultimo poi uno a caso e così via; solo dopo aver letto tutti i diciannove capitoli ed essersi fatti un'idea sui contenuti consigliamo di passare all'introduzione con il commento dell'autrice (la docente Mascia Ferri) su "Le donne e la costruzione immaginaria del sociale". Come sappiamo Rousseau ebbe una vita avventurosa, con alterna fortuna, adattandosi anche ad umili lavori. Accolto nell'alcova da varie dame ebbe un grande successo filosofico-letterario ma patì anche l'ostracismo della Chiesa e del Parlamento francese, che lo costrinsero a vagabondare per l'Europa. Molte sue opere furono pubblicate postume, in un libretto anonimo Francois-Marie Arouet Robespierre lo accusò di aver messo in befetrofio i figli avuti da una delle tante amanti: Thérese. Molto opportunamente la Ferri curatrice dei brani, scelti dopo un'accurata ricostruzione delle lettere, delle confessioni e delle opere di Rosseau, ha specificato l'argomento nel sottotitolo del libro: Amanti, sesso e vizi del filosofo della Rivoluzione.
La Ferri ha inquadrato i rapporti amorosi di Rousseau nello spirito di denuncia della "degenerazione dei costumi" della società e nell'ansia di "rinnovamento che deve avvenire prima interiormente attraverso l'educazione, e poi esteriormente riorganizzando i ruoli all'interno della famiglia e quindi della società". Per il filosofo francese non esistono passioni lecite o proibite, sono tutte buone quando non ci si lascia travolgere oltre la portata delle forze umane (che concidono con gli stimoli della natura) ma riusciamo a dominarle. Il libro ruota intorno alla femminilità, sia essa di prostitute o di nobili, valorizzandone pregi e difetti in funzione della sposa, dell'amante, dell'educazione dei figli raggiungibili nella semplicità della modestia, attraverso l'appagamento della stima del marito e della felicità della famiglia. Sembrerebbe un ruolo riduttivo della donna ma in Rousseau non è così: "l'intelligenza delle donne si forma prima di quella degli uomini"; esse sono costrette alla difensiva fin dall'infanzia e, quali depositarie di un bene difficile da custodire, apprendono prima cosa è il bene e il male. Il Cristanesimo, sottomettendo il matrimonio a severe norme, rende impraticabile la libertà del sentimento, che non è una colpa.
Dato che l'uomo e la donna, sia nel carattere che nel temperamento, non sono e non devono essere costituiti nello stesso modo, ne consegue che non devono neppure ricevere la stessa educazione. Ma il progresso della civiltà, alimentato dalle illusioni create dall'immaginazione, quando si affida alle "vane scienze" causa pericolosi effetti. Occorre pertanto agire in termini scientifici guardando "il mondo senza il filtro dei pregiudizi sociali in generale e quelli religiosi in particolare". Ne consegue il "contratto sociale" come conciliazione tra valori individuali e ordinamenti sociali, tra il reale e l'immaginario. Ma per attuare una vera riforma sociale Rousseau vede nella donna la figura necessaria per spingere l'uomo all'azione, proprio grazie alle sue caratteristiche femminili che la distinguono nettamente dall'uomo. Infatti per l'autore la seduzione non è vizio o furore erotico ma il motore della storia attraverso la sessualità interpretata come stimolo per l'agire, come contributo per un auspicato ordine sociale. E l'immaginazione è rifugio dalla caducità umana e dall'abitudine. Conclude la Ferri: "L'immaginazione diventa allora il tramite per la propria riconciliazione. Essa è la chance che Dio ha offerto all'uomo di essere libero".
Ovviamente i capitoli riportano brani che si leggono come un gossip, tra alcove, amanti e vizi con dame, cameriere e prostitute; non mancano neppure le avances sessuali dei prelati. Le donne di Rousseau è edito da Bonanno (http://www.bonannoeditore.com/), anno 2009, pagine 228, euro 18.00.