Secondo il noto giornalista Sergio Rizzo del Corriere della Sera da parecchi mesi, in tutta la penisola, si percepisce qualcosa di strano nell'atmosfera, non è l'inquinamento e neppure l'incostanza del clima, ma un malessere che circonda e serpeggia tra la gente: un'inquietudine sociale, percepita come qualcosa che dovrà accadere.
E' la stessa sensazione che ho conosciuto, condividendola con coetanei ed adulti, nei giorni che precedettero l'ingresso delle truppe americane a Roma. La gente ed il clima sociale della città era strano, ovattato, troppo tranquillo, ognuno tirava avanti per suo conto riducendo al meno possibile i contatti con gli altri. Sarebbe esagerato dire che fosse una sensazione di paura, forse più uno smarrimento, un'attesa fatalistica degli eventi.
L'opinione pubblica percepisce attraverso l'incoscio collettivo l'avvicinarsi dei mutamenti, segnalati da sottomodalità della cronaca quotidiana. L'opinione non si trasmette solo con lo scritto o la parola ma anche attraverso i cinque sensi, i gesti, il clima sociale e la vita di ogni giorno. Nascono così delle sensazioni che passano dall'una all'altra persona, allargandosi come i cerchi nell'acqua dopo l'impatto con un sasso; per giungere alla fine ad opinioni collettive, cioè all'opinione pubblica. A quella opinione che gli storici, con il senno del poi, classificheranno come la molla che ha caratterizzato quel determinato periodo. Non per nulla Abramo Lincoln ha sentenziato: "Con l'opinione pubblica dalla nostra parte ogni cosa riesce, con l'opinione pubblica contraria ogni iniziativa fallisce".
Come demodoxaloghi abbiamo sempre scritto e divulgato nei seminari che "il punto di riferimento nell'agire scaturisce da pareri contingenti [...] da quanto si è veduto, dalle esperienze fatte, dal si dice della gente [...] a causa dell'evidente ruolo che i fattori imitativi possono giocare nella spiegazione di molti comportamenti sociali". Salomon E. Asch, in proposito ha scritto "noi ci influenziamo l'un con l'altro [...] per mezzo di emozioni e di pensieri". La formazione dell'opinione pubblica è stata ed è tuttora il principale filone di studio dei demodoxaloghi, da Paolo Orano (fin dal 1928) ai giorni nostri, passando per Federico Augusto Perini-Bembo, Felix A. Morlion, Mario Del Vescovo, Carlo Curcio, Adriano Magi-Braschi e moltissimi altri; con gli ultimi studiosi riuniti nella libera accademia Sidd.
Sul piano politico e per ritornare a Rizzo, un segno evidente di scollegamento generale è dato anche dall'assenza, perdurante da giorni, di Silvio Berlusconi nella sua qualità di presidente del Consiglio dei Ministri dall'attività politica-istituzionale e la mancata nomina ai vertici della Consob, l'organismo più importante di controllo della borsa valori. Una sottomodalità di quelle percezioni sociali che indica difficoltà in seno al governo e allo stesso partito di maggioranza contribuendo all'inquietudine generalizzata.