mercoledì 15 febbraio 2012

Il modello venusiano

A proposito di economia, legge elettorale o governabilità, molti personaggi che animano la politica  o i dibattiti televisivi fanno riferimento a modelli esteri senza essere mai stati in tali paesi oppure solo come turisti di passaggio. Per conoscere una località non è sufficiente averla visitata ma occorre esserci vissuti o avervi lavorato qualche anno altrimenti è come dire che le patate coltivate su Venere sono migliori di quelle di Viterbo o, come diceva Pitigrilli, sostenere che i maiali di York sono più immondi di quelli di Parma.
Il fatto è che molti si sbracciano a sostenere cose che non conoscono, come quel gentiluomo che in punto di morte dopo un duello per affermare la supremazia poetica di Torquato Tasso, rispetto ad Ariosto, confessò di non aver mai letto nè l'uno nè l'altro.
Riferirsi ad altri paesi o modelli denota un modo sbrigativo di tamponare le situazioni senza prendersi la briga di studiare il presente, cioè l'assenza di cultura politica. Proporre alternative adatte all'epoca storica-economica e all'ambiente vuol dire al contrario aver analizzato i fatti, confrontato tesi, sperimentato modelli ... in una parola aver svolto un lavoro di ricerca e verifica del parametro territorio-popolazione-risorse. Ma la tv, coi suoi dibattiti, privilegia i creativi, gli improvvisatori, i demagoghi; eccita il pubblico e lo svia dalla sostanza degli eventi.