L'istituto Luce, l'ente statale voluto dal fascismo deputato alla conservazione di films, cinegiornali e documentari d'epoca, ha in catalogo tre voci su Paolo Orano; due documentari di epoca fascista ed uno di epoca repubblicana, quest'ultimo (della fine anni 1950) nella voce narrante mostra Orano con un cartello di protesta nelle vie di Roma. Chi ha catalogato tale documentario evidentemente non ha mai conosciuto o avuto notizie sull'illustre personaggio: infatti l'Orano del documentario è l'omonimo giornalista Paolo ammalatosi di lebbra, contratta in Africa, e deceduto qualche anno dopo e non il senatore del regno, rettore dell'università fascista di Perugia, scrittore e giornalista Paolo Orano, sposato con la scrittrice francese Camille Mallarmè, imprigionato a Padula per essere stato un fervente fascista (pur essendo ebreo) e deceduto il 7 aprile del 1945. Come i demodoxaloghi sanno Orano è stato (cita Wikipedia) "uno dei fondatori della Scuola fascista di giornalismo e l'iniziatore della scienza della demodoxalogia".
Un'altra colonna della demodoxalogia è Toddi (il conte Pietro Silvio Rivetta di Solonghello nel basso monferrato), giornalista, scrittore, docente universitario (Roma 1886-1952) le cui intuizioni sono state traslate nel corso gratuito online di demodoxalogia curato su (www.opinionepubblica.com) dall'anno 2000. Un autore sconosciuto agli studiosi dell'opinione pubblica in quanto scovato dalla Sidd (la libera accademia dei cultori della demodoxalogia) successivamente ai decessi dei fondatori della disciplina ma, a buon ragione, inserito da Wikipedia "Tra i padri della demodoxalogia". (nella foto)
Tuttora facendo riferimento alla Chiesa cattolica e al papa molti giornalisti, prelati e devoti premettono l'appellativo di "Santa/o" quasi d'obbligo sino ai primi del Novecento. Perchè l'istituzione o il suo capo politico e religioso per secoli sono stati santificati essendo ancora in vita? La spiegazione affonda nei secoli passati quando la Chiesa era al centro di "intrighi, delitti, lussuria, inganni e mercimonio tra papi, vescovi, sacerdoti e cardinali" (Claudio Rendina La santa casta della chiesa, tascabili Newton 2009): come spiegato nel corso online di demodoxalogia (www.opinionepubblica.com) il pensiero e gli aggettivi camuffano assai spesso il reale comportamento, motivo per il quale inculcare nel popolo il concetto di santificazione della Chiesa e dei suoi operatori poneva gli stessi al di sopra da eventuali critiche a causa della "storia vergognosa e nascosta dello stato vaticano" (Corrado Augias il Venerdì di Repubblica). Secondo Max Nordau (un'altro autore preso a prestito dalla Sidd, autore de Le menzogne convenzionali della nostra società, biblioteca universale Curcio, 1950) la religione, la politica ed il matrimonio sono le fondamentali menzogne dell'uomo moderno dovute "proprio al contrasto fra il nostro modo di pensare e il nostro modo d'agire, alla necessità di vivere due vite, una interna e l'altra esterna, le quali a vicenda si deridono e sono in perpetua contesa". E' questo il motivo per il quale i demodoxaloghi della Sidd, nelle loro indagini, prescindono dal "si dice" per capovolgere, come esercizio di laboratorio, quanto enunciato per verificarne la compatibilità. Se una istituzione, per esempio, si dichiara santa o imparziale il nostro pensiero corre a vergogne nascoste o vera e propria partigianeria. E, come sosteneva Giuio Andreotti, a pensar male non si sbaglia mai.
Domani: L'imbroglio della comunicazione
Un'altra colonna della demodoxalogia è Toddi (il conte Pietro Silvio Rivetta di Solonghello nel basso monferrato), giornalista, scrittore, docente universitario (Roma 1886-1952) le cui intuizioni sono state traslate nel corso gratuito online di demodoxalogia curato su (www.opinionepubblica.com) dall'anno 2000. Un autore sconosciuto agli studiosi dell'opinione pubblica in quanto scovato dalla Sidd (la libera accademia dei cultori della demodoxalogia) successivamente ai decessi dei fondatori della disciplina ma, a buon ragione, inserito da Wikipedia "Tra i padri della demodoxalogia". (nella foto)
Tuttora facendo riferimento alla Chiesa cattolica e al papa molti giornalisti, prelati e devoti premettono l'appellativo di "Santa/o" quasi d'obbligo sino ai primi del Novecento. Perchè l'istituzione o il suo capo politico e religioso per secoli sono stati santificati essendo ancora in vita? La spiegazione affonda nei secoli passati quando la Chiesa era al centro di "intrighi, delitti, lussuria, inganni e mercimonio tra papi, vescovi, sacerdoti e cardinali" (Claudio Rendina La santa casta della chiesa, tascabili Newton 2009): come spiegato nel corso online di demodoxalogia (www.opinionepubblica.com) il pensiero e gli aggettivi camuffano assai spesso il reale comportamento, motivo per il quale inculcare nel popolo il concetto di santificazione della Chiesa e dei suoi operatori poneva gli stessi al di sopra da eventuali critiche a causa della "storia vergognosa e nascosta dello stato vaticano" (Corrado Augias il Venerdì di Repubblica). Secondo Max Nordau (un'altro autore preso a prestito dalla Sidd, autore de Le menzogne convenzionali della nostra società, biblioteca universale Curcio, 1950) la religione, la politica ed il matrimonio sono le fondamentali menzogne dell'uomo moderno dovute "proprio al contrasto fra il nostro modo di pensare e il nostro modo d'agire, alla necessità di vivere due vite, una interna e l'altra esterna, le quali a vicenda si deridono e sono in perpetua contesa". E' questo il motivo per il quale i demodoxaloghi della Sidd, nelle loro indagini, prescindono dal "si dice" per capovolgere, come esercizio di laboratorio, quanto enunciato per verificarne la compatibilità. Se una istituzione, per esempio, si dichiara santa o imparziale il nostro pensiero corre a vergogne nascoste o vera e propria partigianeria. E, come sosteneva Giuio Andreotti, a pensar male non si sbaglia mai.
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