Quasi la metà dei senatori del Pdl aveva firmato una richiesta di dimissioni, poi rientrata, del ministro (senza portafoglio) Andrea Riccardi, reo di aver detto, parlando con una collega, "questa politica mi fa schifo", riferendosi ad un incontro saltato a palazzo Chigi. Con casi di ruberie a tutto spiano di colleghi parlamentari e comportamenti in aula non consoni con l'istituzione rappresentata una quarantina di senatori se la sono presa per una frase, carpita in un colloquio privato, che il 99% degli italiani condivide e ripete ogni giorno. Hanno forse la coda di paglia ed esorcizzano in questo modo un giudizio nel quale si sentono parte in causa?
Le teste di cuoio (e non solo) di sua maestà hanno fallito un blitz per liberare gli ostaggi, l'Italia non era stata tempestivamente informata di quanto gli inglesi si proponevano di fare e l'evento ha costituito l'occasione per un diverbio parlamentare. In pratica pur di colpire il governo di Mario Monti ogni pretesto è buono. Vediamo la vicenda sotto un'altro punto di vista: il nostro ministro degli esteri è un ex ambasciatore al top della carriera quindi uomo navigato nella diplomazia, il ritardo nell'informazione è plausibile. Il ministro della Difesa è un'ammiraglio di marina e in tale veste di questioni militari se ne intende però ha avuto la notizia con ritardo. Infine il presidente del Consiglio Monti è anche il capo del coordinamento dei servizi segreti e, anche lui, non era al corrente dei preparativi. Chi doveva sapere tutto, sin dallo scorso anno, erano i servizi segreti italiani, perchè non hanno informato i superiori gerarchici? A pensar male si fa peccato però un dubbio ci assale: i ministeriali degli esteri, della difesa e dei servizi segreti, indispettiti dai tagli di auto bleu, rimborsi a piè di lista, mancate promozioni e pensionamenti anticipati non è che, per caso, abbiano giocato sui ritardi delle informative per vendicarsi dell'imposta austerità?