E' presto per ipotizzare, sulla scorta dei sondaggi, quale sarà il panorama politico che scaturirà dalle elezioni del prossimo anno; mancano ancora molte varianti: il tipo di legge elettorale che il Parlamento dovrà votare, i risultati elettorali delle regioni Sicilia e Lazio, il regolamento del Pd per disciplinare le primarie e, soprattutto, le eventuali ulteriori inchieste giudiziarie negli uffici regionali e provinciali di mezza Italia.
Una cosa però è certa: i politici non dormono sonni tranquilli e temono di non essere rieletti. Il PdL perderà un terzo dei suoi attuali parlamentari, la gerontocrazia del Pd per la prima volta teme di perdere il seggio, i cani sciolti delle varie formazioni non vedono un futuro e si offrono al migliore acquirente ma in giro non ci sono compratori. L'unico che cerca di riempire la borsa della spesa per poter vantare un contorno di nomi di rilievo è Pier Ferdinando Casini che, dopo le dichiarazioni di Mario Monti, non può più spendere il nome del presidente del Consiglio dei ministri a garanzia del suo programma, tuttalpiù può auspicare un Monti bis; a questo punto che faranno Gianfranco Fini, Luca Cordero di Montezemolo, Emma Mercegallia e tutti gli altri personaggi che intravedevano nella lista civica nazionale, proposta da Fini, una carriera politica?
A parte la Lega che sta riguadagnando posizioni ma nell'ambito del solo nord Italia, collocandosi come una realtà megaregionale che erode le posizioni del PdL in frantumi, solo Beppe Grillo e Matteo Renzi gongolano: tutti i sondaggi li danno in ascesa! L'elettore non guarda i programmi, vota per simpatia o per protesta. I grillini raccolgono i voti degli arrabbiati che vorrebbero vedere tutti i politici in galera (anche quelli non inquisiti), Renzi si pone come il rottamatore delle vecchie ideologie e di coloro che sinora le hanno rappresentate, il suo è un vero e proprio scontro di generazioni.
I quotidiani Corriere della Sera e La Stampa sono con Renzi. La proprietà editoriale cui fanno capo i due quotidiani è formata dalla crema degli industriali, bancari e confraternite varie che fanno affari "anche" con gli enti pubblici. Renzi al governo non dispiace, è un ragazzotto ancora non pronto per parare i vari trabocchetti dei lobbisti e delle confederazioni, con lui sarà più facile tessere quei provvedimenti, apparentemente inocui, che dovessero risultare giovevoli alla propria parte. Allora tutti ai gazebo, per ora il candidato è Renzi in attesa che scenda in campo il vero portavoce dell'imprenditoria.
Ma, come dicevamo, i giochi sono ancora aperti e al Colle non dovrebbe dispiacere un Jolly che sparigliasse le carte: Emma Bonino a palazzo Chigi e Mario Monti al Quirinale, allora sì che l'Italia in campo internazionale riguadagnerebbe posizioni di prestigio con benefici effetti sull'export e sull'economia.
A parte la Lega che sta riguadagnando posizioni ma nell'ambito del solo nord Italia, collocandosi come una realtà megaregionale che erode le posizioni del PdL in frantumi, solo Beppe Grillo e Matteo Renzi gongolano: tutti i sondaggi li danno in ascesa! L'elettore non guarda i programmi, vota per simpatia o per protesta. I grillini raccolgono i voti degli arrabbiati che vorrebbero vedere tutti i politici in galera (anche quelli non inquisiti), Renzi si pone come il rottamatore delle vecchie ideologie e di coloro che sinora le hanno rappresentate, il suo è un vero e proprio scontro di generazioni.
I quotidiani Corriere della Sera e La Stampa sono con Renzi. La proprietà editoriale cui fanno capo i due quotidiani è formata dalla crema degli industriali, bancari e confraternite varie che fanno affari "anche" con gli enti pubblici. Renzi al governo non dispiace, è un ragazzotto ancora non pronto per parare i vari trabocchetti dei lobbisti e delle confederazioni, con lui sarà più facile tessere quei provvedimenti, apparentemente inocui, che dovessero risultare giovevoli alla propria parte. Allora tutti ai gazebo, per ora il candidato è Renzi in attesa che scenda in campo il vero portavoce dell'imprenditoria.
Ma, come dicevamo, i giochi sono ancora aperti e al Colle non dovrebbe dispiacere un Jolly che sparigliasse le carte: Emma Bonino a palazzo Chigi e Mario Monti al Quirinale, allora sì che l'Italia in campo internazionale riguadagnerebbe posizioni di prestigio con benefici effetti sull'export e sull'economia.