mercoledì 3 ottobre 2012

Scenari elettorali

E' presto per ipotizzare, sulla scorta dei sondaggi, quale sarà il panorama politico che scaturirà dalle elezioni del prossimo anno; mancano ancora molte varianti: il tipo di legge elettorale che il Parlamento dovrà votare, i risultati elettorali delle regioni Sicilia e Lazio, il regolamento del Pd per disciplinare le primarie e, soprattutto, le eventuali ulteriori inchieste giudiziarie negli uffici regionali e provinciali di mezza Italia.
Una cosa però è certa: i politici non dormono sonni tranquilli e temono di non essere rieletti. Il PdL perderà un terzo dei suoi attuali parlamentari, la gerontocrazia del Pd per la prima volta teme di perdere il seggio, i cani sciolti delle varie formazioni non vedono un futuro e si offrono al migliore acquirente ma in giro non ci sono compratori. L'unico che cerca di riempire la borsa della spesa per poter vantare un contorno di nomi di rilievo è Pier Ferdinando Casini che, dopo le dichiarazioni di Mario Monti, non può più spendere il nome del presidente del Consiglio dei ministri a garanzia del suo programma, tuttalpiù può auspicare un Monti bis; a questo punto che faranno Gianfranco Fini, Luca Cordero di Montezemolo, Emma Mercegallia e tutti gli altri personaggi che intravedevano nella lista civica nazionale, proposta da Fini, una carriera politica?
A parte la Lega che sta riguadagnando posizioni ma nell'ambito del solo nord Italia, collocandosi come una realtà megaregionale che erode le posizioni del PdL in frantumi, solo Beppe GrilloMatteo Renzi gongolano: tutti i sondaggi li danno in ascesa! L'elettore non guarda i programmi, vota per simpatia o per protesta. I grillini raccolgono i voti degli arrabbiati che vorrebbero vedere tutti i politici in galera (anche quelli non inquisiti), Renzi si pone come il rottamatore delle vecchie ideologie e di coloro che sinora le hanno rappresentate, il suo è un vero e proprio scontro di generazioni.
I quotidiani Corriere della Sera e La Stampa sono con Renzi. La proprietà editoriale cui fanno capo i due quotidiani è formata dalla crema degli industriali, bancari e confraternite varie che fanno affari "anche" con gli enti pubblici. Renzi al governo non dispiace, è un ragazzotto ancora non pronto per parare i vari trabocchetti dei lobbisti e delle confederazioni, con lui sarà più facile tessere quei provvedimenti, apparentemente inocui, che dovessero risultare giovevoli alla propria parte. Allora tutti ai gazebo, per ora il candidato è Renzi in attesa che scenda in campo il vero portavoce dell'imprenditoria.
Ma, come dicevamo, i giochi sono ancora aperti e al Colle non dovrebbe dispiacere un Jolly che sparigliasse le carte: Emma Bonino a palazzo Chigi e Mario Monti al Quirinale, allora sì che l'Italia in campo internazionale riguadagnerebbe posizioni di prestigio con benefici effetti sull'export e sull'economia.