mercoledì 16 gennaio 2013

Commenti dei lettori

Leggo pochi messaggi sul blog ma leggo. Condivido pienamente il pezzo su Le balle della politica (dell'11 gennaio): mi piace e mi stuzzica l'appetito cerebro-sensoriale. Volendo proprio dirla tutta, i sondaggisti che fanno rilevazione sono tutti foraggiati dai politici, sia a livello economico (con chi guadagnerebbero altrimenti) che politico, appunto. Ho sentito dire da Nicola Piepoli che Silvio Berlusconi era in rimonta, Pierluigi Bersani davanti (ma non molto) e la coppia Mario Monti/Pierferdinando Casini agganciata alla scia. Su Gianfranco Fini non si è espresso. Dei nuovi, Antonio Di Pietro galleggia al ribasso, Antonio Ingroia ha qualche voto e Beppe Grillo è in calo. L'ho ascoltato su Rai New mentre veniva intervistato da Corradino Mineo che, guarda caso, si è candidato con il Pd; Corradino ha il mio rispetto ma quando ci sono di mezzo gli interessi tutto cambia.
Dicevo che Piepoli si dava da fare nello snocciolare dati a favore più o meno di tutti ma su Grillo le sue parole erano atte a distrarre l'elettore, dando così quasi un consiglio da amicone agli arrabbiati nel lasciarlo perdere. Il famoso ritorno all'ovile, pardon, ai seggi elettorali e ai soliti politici. Maurizio Crozza a Ballarò, che peraltro è divenuto penoso per via dell'inciuciamento soft con i partiti, non perde mai tempo a sminuire l'effetto Grillo con battute grezze e grevi ... peccato non seguirlo più ma anche lui è risucchiato dagli interessi. Anche Michele Santoro sembra essersi addolcito, vedasi la trasmissione con Berlusconi, sarà l'effetto de La 7tv. Ho appreso che lo stesso Sandro Ruotolo si è accasato con il movimento di Ingroia che, forse a corto di persone da candidare, ha preso anche Giovanni Favia, ex MoVimento 5 stelle, epurato da Grillo perché dissidente. Bene ha fatto Grillo, dico io, perché il tizio sembra come il Daniele Capezzone della situazione, cioè come il cuculo che sfrutta l'operato degli altri per mantenersi in forma senza fare nulla di operoso. Favia e tutti gli altri allontanati sono stati anche protetti dal partito degli arancioni capeggiato da un'altro magistrato: Luigi De Magistris, un cuculo pure lui perché si è fatto prima proteggere da Grillo e da Di Pietro quando era nei guai per via di una inchiesta, poi si è fatto eleggere al Parlamento Europeo insieme a Sonia Alfano grazie ai voti del MoVimento 5 stelle per, dopo essere entrati in contrasto col movimento, accasarsi con l'Italia dei Valori. Dopo aver litigato anche con Di Pietro, dopo l'elezione a sindaco di Napoli di De Magistris, lasciarono l'Italia dei Valori per creare un loro partito. Lo stesso Di Pietro fu spalleggiato da Grillo che lo chiamava Kryptonite, chiaro rimando al materiale in grado di distruggere il super eroe Superman, perché era duro e tutto di un pezzo. Lo stesso Marco Travaglio  deve qualcosa a Grillo: lo ospitava nel suo Blog, uno tra i più letti, con una rubrica chiamata Passaparola che ebbe un successo straordinario. In pratica Grillo spianò indirettamente la strada a quello che sarebbe stato il risultato tra i più incredibili e di successo tra i lettori dei quotidiani: il Fatto Quotidiano. La stessa sinistra radical/chic ha guadagnato qualcosa dalla lotta di Grillo a Berlusconi, portando ai Ds i perduti consensi di coloro che si erano allontanati dall'incantatore di citrulli.
Gli illusi sono lo zoccolo elettorale duro, cioè quelli che a votare ci vanno comunque, cascasse il cielo; però sono anche duri a dare il voto al nuovo che avanza perché probabilmente vedono Grillo come un'accetta che spacca il ceppo: troppo eversivo ed irruento nelle decisioni, un estremista. Hanno timore di lui perché, anche se condividono tratti di pensiero del Comico, chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova. Ed è duro lasciare un letto seppure tiepido per uno sicuramente nuovo ma freddo.  (scritto da Fabrizio Cimini)

Risposta: il demodoxalogo Cimini ha tracciato un ampio quadro politico visto dal versante del movimento di Grillo: dal comportamento dei sondaggisti, della stampa e dei beneficati alla paura del nuovo da parte degli elettori. Aggiungiamo soltanto che Grillo  propone la sua visione politica e medicine che da altri versanti non ricevono consensi, come è normale nella dialettica politica. Così come, per fare un esempio, non trovano adesione le novità proposte dal movimento "Fare" di Oscar Giannino proprio perché qualsiasi novità contrasta con il letto tiepido, citato da Cimini. Come risulta nell'ampia casistica analizzata dalla sociologia politica.  

Venerdì: Berlusconi, il vincitore.