L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga prevedeva uno splendido futuro politico per quel "ragazzotto rampante" che si aggirava nella segreteria della direzione della Dc: Pier Ferdinando Casini. L'anima del politico l'aveva nel sangue, anzi nel dna in quanto il padre era stato un dirigente della Dc ai tempi di Alcide De Gasperi come risulta anche da una foto del padre ritratto insieme a De Gasperi; foto in bella mostra nell'ufficio di Casini. Il ragazzotto dopo il crollo della Dc si accasò con Silvio Berlusconi, poi occhieggiò verso Gianfranco Fini e al tramonto del presidente della Camera è passato nella lista civica di Mario Monti, rivendicando sempre la sua indipendenza e coerenza politica; e tale lo è veramente in quanto ha praticato la politica delle equidistanze e dell'alleanza con il più forte del momento o, perlomeno, con il soggetto politico che più poteva garantirgli un futuro.
Ora ha lasciato la Camera dei deputati per presentarsi in cinque collegi del Senato, per una questione personale e di rinnovamento ha detto. Facciamo un poco di dietrologia: dato che Monti non riuscirà ad avere voti sufficienti per tornare a palazzo Chigi ma abbastanza per appoggiare il governo di Pier Luigi Bersani e dato che quasi tutte le forze politiche, dalla Lega a Niki Vendola, sono contrarie a un altro governo Monti ma si rendono conto della sua utilità in campo internazionale per garantire il debito sovrano dell'Italia, è molto probabile che lo eleggeranno a presidente della Repubblica (ove ha chances pari a quelle di Romano Prodi). In quel caso, se Casini non sarà il presidente del Senato, alla guida del movimento della lista civica potrebbe proprio andare il giovane (rispetto agli altri) ex ragazzotto della Dc.
Preparando, sia nell'uno che nell'altro caso, il percorso che lo porterà tra sette anni alla presidenza della Repubblica!