venerdì 30 agosto 2013

Interventi umanitari

Ciclicamente gli Usa intervengono militarmente con "missioni di pace" in quei paesi ad economia non matura, ove la politica è instabile, schierandosi con questa o quella fazione per consolidarla al potere, decidendo chi è buono e chi è cattivo. Ovviamente la scelta tra i contendenti è in funzione della ricaduta economica in favore dell'America e nella missione di pace gli americani coinvolgono il maggior numero dei paesi occidentali con la scusa di comuni interessi ma in realtà per distribuire sugli altri il peso morale dell'intervento, salvando la faccia dall'accusa di guerrafondai.
Gli interventi armati ciclici sono in funzione della produzione di armi degli Usa che sono il maggiore produttore nel mondo di tecnologia militare e fattore trainante per l'intera economia americana. Quando sopraggiunge un nuovo ritrovato di distruzione le aziende devono provarne sul terreno l'efficacia e smaltire le scorte giacenti nei magazzini, ecco allora il vero motivo delle missioni di pace altrimenti non si capirebbe in quale modo avviene la scelta dei buoni e dei cattivi.
C'è sempre la scusa che l'altro è in possesso di armi di distruzione di massa mentre la realtà è che le armi più distruttive sono quelle che si testano nei vari interventi umanitari: dalla Serbia all'Iraq ed ora sulla Siria, o meglio sull'inerme popolazione, destinata come al solito a pagarne le conseguenze.