Naturalmente è un'opinione, oltretutto da non credente: un'osservazione superficiale dall'esterno della Chiesa. Rispetto al passato questo papa parla molto di Cristo oltretutto più come uomo, come profeta che come figlio di Dio. E' un modo diverso di concepirlo, più come umano che con l'aura della sacralità; un profeta che ha svolto il suo apostolato dando una speranza ai diseredati, magari nell'aldilà tanto di più, dati i tempi, altro non si poteva fare. E' anche un modo per avvicinarsi alle masse di oggi che sentono più pregnante la vita quotidiana che le concezioni ideologiche delle religioni.
Cristo ha predicato il riscatto degli ultimi ponendo il traguardo nel trascendentale, dopo due millenni la Chiesa, seppure lentamente come sempre ha fatto, si adegua ai tempi. La cometa che si sta avvicinando alla Terra (visibile tra novembre e febbraio prossimi) segnerà il passaggio in una nuova era. Che sia un segnale?
Agli inizi del secolo scorso Davide Lazzaretti si aggirava nelle campagne della Toscana predicando l'aggiornamento della religione cattolica alla questione sociale, i carabinieri lo uccisero a fucilate in quanto considerato un sobillatore e i suoi seguaci furono costretti ad emigrare negli Usa. Caduto il fascismo sul monte Amiata (ove ebbe l'imboscata), con le rimesse degli emigranti che lo consideravano un santo, fu eretta in suo onore una chiesetta. A Roma in via Aniene sino allo scorso secolo qualcuno ancora onorava la statua in una stanza adibita a cappella. Papa Francesco sembrerebbe che sia venuto per aggiornare e completare i dettami della Chiesa all'eterna questione sociale: dal trascendentale al quotidiano. Un'azione risarcitoria per Lazzaretti e i suoi seguaci, peccato che ormai saranno tutti deceduti e non potranno rallegrarsene.