E' legittimo che l'avvocato e lo stesso indagato accampino tutti i pretesti possibili per respingere le tesi accusatorie del pubblico ministero, altrimenti a cosa servirebbe l'avvocato difensore? L'avvocato non deve chiedersi se il suo cliente ha ragione o torto, sia onesto o un delinquente, non è suo compito. Deve trovare tutte le scappatoie possibili per far assolvere l'imputato o fargli avere il minimo della pena. Così come il pubblico ministero non deve accampare presunti indizi o semplici opinioni per ottenere la condanna del reo ma poggiare le sue accuse su indizi probanti e norme di legge.
L'apposita commissione senatoriale ha in esame il caso Berlusconi: farlo decadere da senatore o no? O meglio, la legge si applica ai casi pregressi o entra in vigore nella legislatura successiva all'approvazione?
E' come dire: se 24 ore prima dell'entrata in vigore di una norma giuridica che colpisce un particolare reato smetto non posso essere perseguitato in quanto le leggi non sono retroattive. Da pregiudicato con tanto di sentenza ad angelo del focolare il passaggio è segnato dallo scatto della lancetta dell'orologio! Così è per Silvio Berlusconi, non può decadere da senatore in quanto la norma si applica sui reati futuri e non sui pregressi, sempre per il principio di non retroattività; il reato di esportazione di capitali all'estero risale a dieci anni orsono mentre la condanna è di quest'anno e la norma parlamentare di decadenza dell'anno scorso!
Complimenti agli avvocati del nostro eroe e in particolare a Franco Coppi che già da ragazzotto pariolino, residente a viale Bruno Buozzi, mostrava di avere un promettente avvenire.