venerdì 5 novembre 2010

Le letture dei demodoxaloghi

Tra i centoventisette Pensieri di Leonardo da Vinci (Biblioteca Universale Rizzoli, 1952), pervenuti sino ai giorni nostri, ci sono riflessioni che possiamo considerare antesignane di concetti simili espressi da Voltaire e successivamente ampliate, nello scorso Novecento, da un autore inserito tra i pilastri della demodoxalogia: Toddi con le sue lezioni e il libro Geometria della realtà e inesistenza della morte (De Carlo editore, 1947).
Secondo Leonardo: "Il giudizio nostro non giudica le cose fatte (NdR: gli eventi accaduti) in varie distanzie di tempo nelle debite e proprie lor distanzie, perchè molte cose passate da molti anni parranno propinque e vicine al presente, e molte cose vicini parranno antiche, insieme coll'antichità della nostra gioventù; e così fa l'occhio infra le cose distanti, che per essere alluminate dal sole paiono vicine all'occhio, e molte cose vicine paiono distanti."
Voltaire nel suo Dizionario filosofico (Einaudi editore, 1969) ha affermato: "I nostri occhi ci ingannano sempre, anche quando vediamo benissimo [...] voi vedete liscio uno specchio: è dimostrato che vi ingannate: è una superficie assai scabra. Voi vedete il sole di circa due piedi di diametro: è dimostrato che esso è un milione di volte più grosso della terra [...] O il mondo sussiste per sua propria natura, per le sue leggi fisiche, o è stato formato da un Essere supremo secondo le sue leggi superne: nell'un caso o nell'altro queste leggi sono immutabili [...] Esaminate le condizioni di tutti i popoli dell'universo, e vedrete che esse sono fondate su una serie di fatti che sembrano di nessun peso, e da cui tutto dipende. Tutto è ingranaggio, puleggia, corda, molla, in questa immensa macchina [...] ma non ogni causa ha il suo effetto."
John Dewey (1859-1952), per citare un autore moderno, ha sostenuto che non accade nulla che non sia parte di una corrente continua di eventi affiancandosi, così, agli studi di David Hume (1711-1776) che aveva messo in relazione due eventi fra loro (a + b) per dimostrare le cause che generano un terzo evento (c), mentre Benoit B. Mandelbrot (nello scorso secolo) ha contribuito con i frattali (dal latino fractus=spezzato) a completare l'incastro del mosaico. Una composizione di tasselli che i demodoxaloghi della Sidd ricostruiscono, nel rilevare gli avvenimenti sociali, in base alle letture degli autori citati e alle convinzioni, che già furono di Tacito e di Charles-Louis Montesquieu, sulla stretta interdipendenza fra ambiente e comportamento.